Un thriller che toglie veramente il sonno

Un giallo con una struttura narrativa molto complessa, dove varie vicende corrono parallele e finiranno poi per incastrarsi e svelare il loro enigma solo negli ultimissimi capitoli. In Labirinti la tensione sale lentamente mentre il lettore, capitolo dopo capitolo, segue le avventure sempre più drammatiche delle varie protagoniste: una giornalista, una psichiatra, un’adolescente, una scrittrice.

Che cosa le accomuna? Forse il fatto di essere delle sopravissute a drammatici eventi del loro passato. Ma spesso devono fare i conti con i meccanismi di difesa dell’inconscio che tendono a cancellare i traumi subiti e a ingarbugliare i ricordi.

L’azione si svolge fra Parigi, (ovviamente banlieu e non quartieri da cartolina) e una zona montana e impervia a nord della Francia. Qui l’inclemenza del meteo diventa sfondo perfetto ad atmosfere sempre più disturbanti.

L’autore, il francese Franck Thilliez (creatore di best seller pluripremiato) ha grande talento nel costruire una trama densa e opprimente, rilasciando indizi enigmatici che coinvolgono e imprigionano l’attenzione. Gioca con maestria sul crinale della follia, usa teorie medico scientifiche per addentrarsi nei lati più torbidi della mente umana.

Così il titolo di questo thriller diventa anche metafora psicologica: dopo i primi capitoli è impossibile abbandonare la storia, il plot diventa un labirinto in cui chi legge è ben felice di farsi rinchiudere, trattenendo il respiro fino all’inaspettato epilogo.

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