Gli anni Venti del secolo scorso, a Copenaghen nel quartiere operario di Vesterbro, è ambientato Infanzia un memoir toccante e poetico, in cui l’autrice Tove Ditlevsen racconta con coraggio, lucidità e ironia la sua vita da bambina. Una realtà difficile fra ristrettezze economiche e convivenze forzate. Tove vive in un caseggiato, di edilizia popolare, dove si conoscono tutti e le pareti sono così sottili che è impossibile avere segreti. Tutti sanno, tutti giudicano. E se non si riesce a conformarsi con la mentalità comune la realtà diventa problematica.
Tove infatti è una bambina considerata strana, già a dieci anni comincia a scrivere poesie e questa passione non può certo essere confidata ai coetanei. Anzi per essere integrata nel gruppo e accettata dalle amichette del cortile meglio fingere di essere un po’ sciocca. Indossare una maschera che renda più facile l’interazione con gli altri. Insomma altro che infanzia spensierata, per l’autrice questo concetto è una farsa, quelli che si raccontano di essere stati super felici da bambini, molto probabilmente hanno dimenticato come si sentivano veramente.
Tove ha una mamma giovane e bella, frustrata dalle faccende domestiche e che spesso, per la figlia, rimane un enigma. Tove bambina fa di tutto per compiacerla e renderla orgogliosa, ma è sempre difficile azzeccare il comportamento giusto. Poi c’è il padre, idealista socialdemocratico che per le idee politiche non riesce a tenersi un lavoro e infine il fratello maggiore Edwin, che essendo maschio gode di parecchi inspiegabili privilegi. Insomma, l’universo descritto è sempre complicato e anche un po’ triste, ma l’autrice riesce a raccontarlo con una scrittura coinvolgente e luminosa.
E’ una narrazione che diverte, indigna e commuove. Inchioda alle pagine e fa tifare per la protagonista, unico rammarico i pochi capitoli del memoir. Ma Infanzia è solo il primo volume della trilogia di Copenaghen, la scorsa settimana è arrivato nelle nostre librerie Gioventù, che racconta gli anni dell’adolescenza di Tove Ditlevsen che diventò poi una delle più importanti autrici danesi.