Domani è la giornata della poesia e raramente è accaduto che un tema come lo sfuttamento animale sia stato oggetto di versi. Lo ha fatto Teodora Mastrototaro con una raccolta poetica intensa e cruda, si intitola Legati i maiali ed è diviso in due sezioni. Nella prima sono gli stessi animali destinati al macello ad avere voce ad esprimere dolore e rassegnazione, nella seconda parlano i loro carnefici, gli operari che lavorano al mattatoio. Entrambe le sezioni colpiscono al cuore, per la leggerezza dei versi e l’intensità della materia trattata.
Oggi è anche il primo giorno di primavera, arriva con 24 ore di anticipo rispetto al solito (Il cielo decide diversamente a seconda della rotazione della Terra) e sarebbe bello parlare di poesia più soave e bucolica, magari come quella di Emily Dickinson, invece questo libro ci riporta brutalmente alla nostra realtà alimentare più truce, quella dei macelli.
Ho scelto di condividere questo breve testo e non altri per essere lieve, per non scendere nell’orrore più realistico. Sono vegetariana da quando ho potuto scegliere come alimentarmi, da piccola a tavola facevo scenate pur di evitare la bistecchina che, in quei tempi lontani, era considerata necessaria. Ora fortunamente la mentalità è cambiata ma gli animali continuano a morire. Fra poco sarà Pasqua e ci sarà la solita strage di agnelli. Leggete e regalate questo libro, magari ne possiamo salvare qualcuno.
Come scrive Antonio Bux, curatore della collana del libro nella quarta di copertina, il messaggio di denuncia, lanciato da queste poesie è essenziale e necessario.