Al mare, in spiaggia e sulle rocce, sono stata contenta di vedere un po’ di gente che, invece di fissare lo schermo dello smartphone, leggeva. Così contenta che (vedi sopra) ho anche paparazzato un po’. Mi sono anche convinta che per leggere con passione sotto il sole, senza la comodità di lettino e ombrellone, il buon vecchio libro cartaceo sia l’opzione migliore. Con con le pagine che si sporcano, insabbiano, un po’ e magari arricciano perchè, nel borsone da spiaggia, la bottiglietta dell’acqua non è chiusa bene. A me succede quasi sempre e oramai non mi preoccupo più. Un libro vissuto, con le pagine un po’ gonfie diventa parte dei ricordi della vacanza.
Presto si torna a casa e questo, più o meno, è stato il mio bottino di lettura.
Il romanzo più estivo e divertente è stato Paradiso, ironico e ben scritto, racconta l’avventura di un giovane giornalista milanese inviato a Roma a intervistare un regista “di culto”. Lo svenurato per portare a casa “il pezzo” si impegola in un ambiente popolato da personaggi eccentrici e invadenti. Un circoletto di pseudo artisti che, con la scusa di aiutarlo, lo fagocita e confonde.
Molto più profondo L’arminuta di Donatella Di Pietrantonio che con il suo stile denso e spigoloso racconta il dramma di un’adolescente che nei primi anni ’70 era stata tolta dalla sua famiglia d’origine per essere prestata a dei parenti più ricchi senza figli. La protagonista del romanzo è l’ariminuta, parola del dialetto abruzzese che significa “ritornata”, infatti a tredici anni la ragazzina, apparentemetne senza una spiagazione, viene riportata al mittente, in campagna dai genitori biologici.
Un adolescente molto diverso è il protagonista de Il giovane caimano, un hikikomori che ha deciso di non andare più a scuola e di rimanere sempre chiuso nella sua cameretta, confondendo il giorno e la notte nella sua esistenza ribelle da gamer. Per mostrarsi online utilizza una maschera di Berlusconi (in onore del nonno defunto “fortemente allergico” all’ex premier). Con uno stile vivace e coinvolgente l’autore delinea una storia di formazione divertente e surreale.
Faccio yoga da una vita, mi piace Emmanuel Carrère e quindi ho affrontato questo romanzo con le migliori intenzioni: non proprio una lettura da spiaggia. Lasciato e ripreso almeno tre volte. A volte sotto il sole cocente, l’egocentrismo estremo dell’autore spinge a mollare il libro e farsi piuttosto una nuotata.
Sempre francese, ma più simpatico, David Foenkinos, appena iniziato La vie heureuse e promette bene.